Pitone Reale

Pitone Reale & Piebald
 e' uno dei serpenti più timidi e mansueti in assoluto,
solitamente si lascia maneggiare con tranquillita.
Il Pitone reale è un piccolo pitone africano che abita perlopiù 
le praterie e le savane dell’Africa centro-occidentale.
La sua lunghezza media varia dai 130 ai 150 cm.
Ha un corpo leggermente tozzo e massiccio 
e la testa ben distinta da quest’ultimo grazie al collo sottile.









ALIMENTAZIONE
I pitoni reali, come la maggior parte dei serpenti,
 sono predatori carnivori  si nutrono dunque con i classici topi.
I baby andranno nutriti ogni 4-5 giorni, i subadulti ogni 7 e gli adulti ogni 10.

Io preferisco i Topi Mucca ai classici bianchi per vari motivi:
1.arrivano a pesare 100g
2.difficilmente fanno cannibalismo
3.non emanano cattivo odore come i bianchi

                                                   

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alcuni esemplari, possono soffiare o mordere se infastiditi.
Un morso di pitone reale non è comunque pericoloso né doloroso.










RIPRODUZIONE
Riprodurre i serpenti che abbiamo deciso di allevare, oltre a rappresentare il completamento del loro ciclo biologico, regala ogni anno una soddisfazione senza eguali al momento della schiusa delle uova e può essere un'esperienza molto emozionante e divertente.
Se decidiamo di riprodurre i pitoni reali, è bene preparare gli esemplari in vista della stagione invernale.
E' necessario accoppiare due serpenti in salute, in forma e dell'età giusta per affrontare una riproduzione, oltre a fornire loro i giusti stimoli e una stabulazione corretta
Come detto, i due esemplari devono essere in forma e dell'età giusta: i maschi diventano riproduttivi a circa 500 gr di peso e, nonostante possano accoppiarsi al primo anno di vita, danno il meglio di sé dal secondo inverno in poi, mentre le femmine dovrebbero essere riprodotte ad un peso di almeno 1500 gr, peso che in genere raggiungono poco prima del loro terzo inverno.
In generale, comunque, il maschio non deve essere grasso ma sicuramente non magro, mentre alla femmina possiamo concedere un po' di ciccia in più per evitare che interrompa - o non inizi affatto - la produzione follicolare (le riserve di grasso saranno infatti usate come nutrimento delle future uova).

In cattività si è soliti quindi abbassare le temperature prima degli accoppiamenti (questo perché solitamente i serpenti nascono in Primavera, periodo in cui le temperature non sono rigide e c'è una discreta disponibilità di prede).
Nel caso dei pitoni reali, il calo notturno simula il lieve abbassamento delle temperature che si ha nell'Africa centro-occidentale in Autunno e in Inverno, oltre a favorire la produzione di sperma attivo e vitale nel maschio e a facilitare lo sviluppo dei follicoli da parte della femmina.
Approfittando dell'arrivo dei primi freddi (io inizio a Dicembre) si procederà pertanto ad iniziare il ciclaggio, abbassando gradualmente la temperatura nella zona calda fino ad arrivare a 25°C (due gradi ogni due giorni è un'ottima routine).
Il ciclaggio durerà fino all’ovulazione della femmina, dopo la quale si riporterà la temperatura a 31°C costanti per fornire calore agli embrioni.

Dopo un paio di settimane dal raggiungimento del regime da ciclaggio, magari in seguito ad una muta della femmina, si inizierà ad inserire il maschio nel terrario di quest'ultima, lasciandolo fino a che non noteremo la copula o comunque per un massimo di due o tre giorni, per poi riportarlo nella sua teca.
Durante questo intervallo di tempo, il maschio tenterà di posizionare la sua coda sotto quella della femmina, la stimolerà con gli speroni pericloacali e inserirà, se tutto va bene, un emipene nella sua cloaca. L’atto sessuale vero e proprio può durare anche parecchie ore
.
Se per tutto l'inverno non si assiste ad un accoppiamento, allora è bene controllare che la stabulazione, la forma degli esemplari e le temperature del ciclaggio siano giuste.
Pare inoltre che alzare i valori di umidità nebulizzando di tanto in tanto favorisca gli accoppiamenti in quanto stimola il maschio a corteggiare la femmina.

La femmina sarà fatta accoppiare a intervalli di circa venti giorni ,finché essa non ovulerà o il maschio non vorrà più coprirla.
La durata dello sviluppo follicolare può variare ma generalmente è completata nell'arco di 3-5 mesi.
Le femmine, durante questo periodo, assumeranno dei comportamenti grazie ai quali potremo capire se hanno effettivamente iniziato lo sviluppo dei follicoli: il primo "sintomo" (che ci indica anche il momento giusto per iniziare gli accoppiamenti) è il tentativo di abbassare la loro temperatura corporea spostandosi in zona fredda (spesso avvolgendosi attorno alla ciotola dell'acqua); solitamente cominciano a rifiutare i pasti (per poi riprendere a mangiare voracemente dopo poco tempo) e, quando i follicoli avranno raggiunto una dimensione considerevole, non sarà raro aprire la vasca e beccarle a pancia in su (come se, in questa posizione, sentissero meno il peso delle future uova).

Lo sviluppo follicolare diventa comunque visibile ad occhio a partire dai 30 giorni precedenti all'ovulazione per il progressivo gonfiarsi della femmina all'altezza degli ovari. A causa degli sbalzi ormonali essa inizierà anche a schiarirsi e sbiadire (glowing). Generalmente è poco prima di questo periodo che smette di mangiare.
L'ovulazione dura comunque solo 24 ore, durante le quali la femmina è estremamente gonfia, apatica, durissima al tatto. Superate queste 24 ore il gonfiore sparisce totalmente e l'animale torna al colore precedente lo sviluppo dei follicoli.
Ad ovulazione avvenuta si ricomincerà ad alzare, sempre gradualmente, le temperature notturne, portandole, sempre nella zona calda, a 31°C.


Uova e incubazione 

Circa due settimane dopo l'ovulazione la femmina finirà la cosiddetta 
muta pre-deposizione (pre-laying shed) e preferirà stazionare in zona calda fino al lieto evento, che avverrà dopo 30 giorni circa.




Le uova saranno bianche, dal guscio morbido e grandi poco più di quelle di gallina, con all'interno delle venature che indicheranno la fertilità delle stesse (spesso sono visibili ad occhio nudo, ma per maggior sicurezza potremo "sperarle", ovvero illuminarle con una lampadina in completa oscurità).
A volte, purtroppo, capita di avere 
slug. Esse sono uova non fecondate, più piccole, di colore giallastro, viscide e dal cattivo odore. Alla speratura risultano totalmente bianche. 

Deposte le uova si potrà scegliere se farle covare alla madre o utilizzare un’incubatrice. Io consiglierei quest’ultima opzione, decisamente meno rischiosa per i piccoli in quanto assicura valori stabili di temperatura ed umidità.
Inoltre la femmina potrà, dopo che avremo lavato lei con sapone neutro (a parte la testa) e disinfettato la teca/vasca per non lasciare tracce olfattive delle uova, riprendere ad alimentarsi normalmente entro una o due settimane.

Le uova di pitone reale vanno incubate ad una temperatura di 31°C con il 90% circa di umidità. Se non nelle prime 4-5 ore successive alla deposizione non andrebbero separate (tranne nel caso di un uovo totalmente coperto dagli altri, ma coi reali è raro) dato il rischio di danneggiare il guscio, né vanno girate o ruotate, altrimenti l'embrione potrebbe affogare.
Io incubo le uova in una vasca di plastica chiusa ermeticamente riempita a metà con un mix di vermiculite e acqua in rapporto 1:1 (per peso, non per volume). Se si bagna troppo la vermiculite, le uova potrebbero marcire per il contatto con l'acqua.
Per assicurarci che non vi sia troppa acqua, possiamo prendere un pugno di vermiculite e strizzarlo: esso dovrà compattarsi come la sabbia bagnata sulla riva di una spiaggia, ma non dovrà uscire acqua.
E' bene evitare che le uova siano a contatto con le pareti della vasca, poiché la condensa che vi si depositerebbe potrebbe farle marcire.

La vasca sarà messa nell'incubatrice vera e propria: io uso un vecchio frigo con una serpentina attaccata sul fondo e un termostato. In ogni caso va bene qualsiasi contenitore ermetico capace di assicurare i corretti valori di umidità e temperatura alla vaschetta delle uova.

Ogni quattro cinque giorni si potrà aprire il coperchio per controllare le uova e far cambiare l'aria (nelle ultime due settimane gli scambi gassosi tra uova e ambiente esterno aumentano, quindi il ricambio d'aria va fatto ogni due giorni).


La schiusa delle uova a queste temperature avviene mediamente entro 60 giorni. Quando la loro testa farà capolino dall’apertura, i piccoli regius rimarranno nell’uovo il tempo necessario al riassorbimento del sacco vitellino. Non andranno disturbati o spostati finché non decideranno di uscire da soli (impiegheranno un paio di giorni circa).



Appena nati misureranno tra i 25 e i 35 cm, dopo averli puliti potranno essere alloggiati singolarmente in una vasca 40x20 attendendo la prima muta della loro vita prima di offrire loro il pasto, che potrà essere un pinky di ratto o un fuzzy di topo con un ritmo di un pasto ogni quattro o cinque giorni.


Riscaldamento e umidità 


La prima regola di cui dobbiamo ricordarci quando stabuliamo un 
Python


 regius è quella di fornire un gradiente termico - diverse temperature 

all'interno della teca - all'animale. Essendo animali a sangue freddo, i reali

 regolano la loro temperatura grazie a quella esterna in base alle loro necessità:

 se hanno bisogno di caldo si sposteranno in un punto precedentemente 

riscaldato dal sole, o cercheranno una zona più fresca se il calore è eccessivo.

Per questo dovremo garantire al nostro pitone reale una zona calda 

(riscaldandola artificialmente) e una lasciata a temperatura ambiente.

Per ottenere tutto ciò basterà procurarsi un 
tappetino o un cavetto 


riscaldanti grandi abbastanza da coprire circa la metà della base e collegarli ad

 un termostato dotato di sonda per mantenere la temperatura costante 

31° al suolo

Il riscaldamento, se inserito in terrario, dovrebbe essere isolato con un foglio di 


compensato da 3 mm per evitare che l'animale vi entri in contatto.




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Le lampade sono superflue per un animale terricolo e notturno, seccano l’aria

 e devono essere schermate con una rete metallica per evitare che l’animale si

 ustioni, inoltre con la loro luce disturbano l'animale e sono innaturali in 

quanto Python regius si riscalda per conduzione grazie al calore che il terreno 

accumula durante il giorno e rilascia di notte.


L’
umidità è il secondo importante parametro di cui avere cura. E' infatti 

essenziale garantire al serpente l'umidità necessaria a non farlo disidratare e a

 favorire il distacco della muta. Essa dovrà aggirarsi tra il 50% e il 60%: un 

simile tasso di umidità è facilmente raggiungibile in un contenitore chiuso e non

 vi sarà bisogno di prendere particolari accorgimenti.

Un'umidità costantemente alta, unita allo scarso ricircolo, può provocare 

patologie respiratorie e di altro genere, ma in muta è opportuno nebulizzare con

 uno spruzzino una volta al giorno.


Substrato 

Per quanto riguarda il substrato, le opzioni sono molteplici: fogli di giornale o

 carta assorbente, aspen, trucioli, torba, scaglie di corteccia, cypress mulch
.
Personalmente ho sempre usato giornali e trucioli/aspen: i primi sono ottimi

 per la facilità con cui si possono reperire a costo zero e per la praticità di

 ricambio, possono fungere da tana, ma non sono molto belli da vedere; i 

secondi sono reperibili in qualsiasi consorzio agrario (ricordate che devono 

essere di faggio, non di abete o altre conifere, e soprattutto depolverati), sono 

leggermente meno economici ma hanno il vantaggio di assorbire feci e urati e 

relativi odori, rendendo più semplice la pulizia (basta togliere il mucchio su cui il

 serpente ha sporcato e sarà possibile continuare a usare il resto), inoltre sono

 molto più belli da vedere.

Starà a voi scegliere quale usare in base alle vostre esigenze
.
Sconsigliati tappetino di erba sintetica (appena si bagna diventa un ricettacolo

 di batteri e funghi, va lavato completamente dopo ogni deiezione), sabbia (può

 causare occlusioni se ingerita involontariamente) e qualsiasi substrato troppo

 polveroso.


Per l’arredamento, potete sbizzarrirvi come più vi aggrada, ricordando che più

 roba inserirete maggiore sarà il tempo che dovrete dedicare alla pulizia. Non 

potete però fare a meno di questi elementi: una tana (se non usate fogli di 

giornale) e una vaschetta dell’acqua. La prima andrà messa nella zona calda,

 ed è possibile ricavarla da vasi di plastica rovesciati e opportunamente forati; la

 seconda servirà, ovviamente, a dissetare l’ofide. Ma quest’ultima ha anche 

un’altrettanto importante funzione: mantiene l’umidità attraverso l’evaporazione

 dell’acqua.

Se volete utilizzare rami all’interno della teca, ricordatevi di usare alberi da

 frutto e non conifere.

Prima di metterlo bollitelo in acqua o in forno, oppure lavatelo con acqua e 

amuchina, o ancora dategli una passata di Vaporetto.


Il terrario e gli accessori in esso contenuti vanno sterilizzati allo stesso

 modo ogni 60 giorni.


Vasca o teca? 


E' opinione comune tra gli allevatori di questa specie (che personalmente

 condivido) che il miglior modo per allevare i pitoni reali sia stabularli 

in contenitori di plastica alti dai 15 a 20 cm, la cui base sarà calcolata 

secondo la seguente formula: lato lungo + lato corto = lunghezza del serpente.

Molto più empiricamente, ad ogni modo, basterà attenerci ad un semplice principio: la vasca (o la teca) dev'essere grande abbastanza da permettere al serpente di termoregolarsi adeguatamente, riuscendo a sostare comodamente in zona calda o in zona fredda senza "sforare".

Attenendomi al suddetto principio, io stabulo i baby fino ai 300 gr in contenitori con base 40x20, i subadulti fino ai 1000 gr in vasche 60x40 e gli adulti sopra il kg in vasche 80x40x20 o 80x60x20 (nel caso di femmine superiori ai 3 kg).
Bisogna sempre tenere a mente che 
Python regius è un animale fossorio che passa le sue giornate nascosto in anguste tane abbandonate da roditori o altri animali. I serpenti in generale sono piuttosto statici e possono risentire di ampi terrari, sentendosi spaesati, quindi digiunando o essendo aggressivi. Una vasca non troppo sviluppata in altezza, assieme alla penombra, garantirà loro la sicurezza e la tranquillità necessarie al loro benessere.
Ai lati corti delle vasche saranno applicati dei 
fori d'areazione: basteranno due file da 6-7 fori di 5 mm per ciascun lato, con l'accortezza di praticarli ad altezze sfalsate per evitare spifferi.

E' comunque possibile costruire una teca, ma mi sento di consigliarla 
solo per adulti o animali poco timidi e dall'ottimo appetito.

A mio avviso le migliori teche sono quelle in legno, con vetri scorrevoli sul davanti: il legno trattiene maggiormente il calore rispetto al vetro o la plastica ed è facilmente lavorabile per inserire fili e quant’altro, ma necessita di essere trattato con vernici resistenti all'acqua per evitare che marcisca. I migliori materiali sono il multistrato con un paio di mani di flatting o il bilaminato.
Anche per i terrari sono necessarie le prese d'aria ad altezza sfalsata su lati opposti.










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